E' da un po' di tempo che volevo scrivere questo post e finalmente eccolo!
Tutti mangiamo pasta e riso, chi più, chi meno, sono alimenti base della cucina italiana e non solo, ma ben pochi sanno che è possibile risparmiare energia nel cucinarli con piccoli accorgimenti.
Pasta
Partiamo dalla leggenda che vuole, per ogni etto di pasta, 1 litro di acqua e, 10 grammi di sale per litro d'acqua, ecco, è davvero una leggenda, perché se ognuno di noi per cuocere mezzo chilo di pasta utilizzasse davvero 5 litri d'acqua, in cucina non basterebbe lo spazio per stipare le pentole.
La pasta assorbe circa 2 volte il peso che ha da secca, quindi 100 grammi di pasta, a fine cottura dovrebbero pesare circa 300 grammi. Detto questo, non significa che dobbiamo utilizzare solo 0,2 litri d'acqua per etto di pasta (anche perché un po' d'acqua evapora), ma una quantità leggermente superiore per far sì che la pasta sia libera di "navigare" senza incollarsi. La quantità d'acqua più che sufficiente per cuocere la pasta è di 0,3-0,35 litri d'acqua per etto di pasta. La quantità d'acqua che utilizziamo è importante perché l'energia che utilizziamo per riscaldarla è direttamente proporzionale al volume, per cui, meno acqua = meno energia. E' altresì importante chiudere sempre con un coperchio per evitare la dispersione inutile di calore.
Un'altra accortezza che tutti conosciamo, è quella di aggiungere il sale quando l'acqua bolle, in questo caso ci viene in aiuto la chimica che ci suggerisce che per completare la reazione (il cloruro di sodio che si scioglie in acqua) il sistema (acqua + sale) ha bisogno di calore, e quindi lo sottrae all'acqua, per questo motivo se mettiamo il sale dall'inizio l'acqua impiegherà più tempo a bollire, perché il sale per disciogliersi in acqua ha bisogno di calore che "ruberà" all'acqua. E' anche lo stesso motivo (utilizzato al contrario) per cui nei locali a volte vedete sul fondo del cestello dello spumante la presenza di sale grosso.
Ultima e più importante di tutte: il calore. Non serve a nulla tenere il gas acceso fino a completamento della cottura della pasta, perché l'acqua si mantiene calda un tempo più che sufficiente, è abbastanza tenerlo acceso fino a che l'acqua della pasta non riprenda il bollore dopo averci immerso la pasta e chiudere subito con un coperchio. La pasta impiegherà lo stesso tempo a cuocere come se aveste mantenuto acceso il gas (o la piastra elettrica, o quella ad induzione).
Riassumendo, fate questo e risparmierete energia:
- Utilizzate 0,3-0,35 litri di acqua ogni 100 grammi di pasta (anche il sale quindi diminuirà, mantenete sempre la proporzione 10 gr di sale per ogni litro di acqua utilizzato)
- Scaldate l'acqua tenendo la pentola chiusa con un coperchio
- Aggiungete il sale solo quando l'acqua inizia a bollire (o sta per bollire)
- Gettate la pasta
- Aspettate che riprenda il bollore (o sta per farlo)
- Spegnete e coprite con un coperchio
- Scolate (non buttate l'acqua di cottura perché potrebbe tornarvi utile per il sugo, per altre preparazioni o semplicemente per lavare la padella unta)
- Condite la pasta
Riso
In questo caso parliamo di riso che utilizzerete In per insalate, brodi e altre preparazioni diverse dai risotti, insomma, tutte le varietà di riso che richiedono una bollitura come la pasta.
In tutti questi casi, è meglio cuocere il riso (come anche tutti i cereali "a chicco") per assorbimento, per 2 semplici ragioni, la prima è che tutti gli elementi nutrizionali non si disperdono in acqua e la seconda è che risparmierete sull'energia utilizzata per cuocerlo.
Per il riso (non quello per i risotti) è necessario un risciacquo pre-cottura per togliere impurità e amido superficiale. Non riutilizzate mai l'acqua del risciacquo per la cottura del riso, altrimenti vi ritrovate con impurità e amido in cottura. La tecnica migliore è quella di immergere il riso in una bacinella e muoverlo un po' con le mani, buttare l'acqua "sporca" e ripetere il processo fino a che l'acqua non risulti limpida o quasi (non cerchiamo la perfezione).
Il riso, come la pasta, assorbe circa 2 volte il suo peso da secco, quindi la quantità d'acqua che dovrete utilizzare è 0,2 litri ogni 100 grammi di riso.
Anche in questo caso, aggiungete il sale (sempre in rapporto 10 grammi per 1 litro di acqua) solo quando l'acqua inizia a bollire.
Per lo stesso motivo della pasta, spegnete i fornelli quando l'acqua ricomincia a bollire e aspettate che tutta l'acqua venga assorbita dal riso.
Una volta cotto, se è rimasto troppo compatto, sgranatelo con una forchetta prima di condirlo.
Ricapitolando:
- Risciacquate bene il riso
- Utilizzate 0,2 litri di acqua ogni 100 grammi di riso (ricordate che il sale varia sempre in base all'acqua che utilizzate, 10 gr di sale ogni litro di acqua che utilizzate)
- Scaldate l'acqua tenendo la pentola chiusa con un coperchio
- Aggiungete il sale solo quando l'acqua inizia a bollire (o sta per bollire)
- Gettate il riso
- Aspettate che riprenda il bollore (o sta per farlo)
- Spegnete e coprite con un coperchio
- Sgranate il riso con una forchetta (se necessario)
- Condite il riso
Ultimo suggerimento
Per la pasta, come per il riso, utilizzate pentole senza doppio fondo (utilizzatele invece per cotture più lunghe come altri cereali quali orzo, farro o legumi come lenticchie e ceci) perché è inutile dover riscaldare 1 o 2 centimetri d'acciaio per cotture di 10-15', l'acqua si mantiene comunque calda per quel tempo senza dover ricorrere a stratagemmi quali il mantenimento e la distribuzione uniforme del calore. Se ne avete la possibilità, munitevi anche di pentole di diverse dimensioni, perché è inutile scaldare una pentola con capienza 5 litri per un 200 grammi di pasta o di riso, minore è la capienza, minore sarà la quantità di acciaio da riscaldare, e di conseguenza sarà anche minore l'energia utilizzata per farlo.